PER UNA CAGLIARI SU MISURA
“Se una città è buona per i bambini, sarà una buona città per tutte le categorie di cittadini”
Francesco Tonucci
Nell’agosto 2020 ho presentato una mozione per chiedere il posizionamento di rastrelliere per le biciclette in città, per incentivare la mobilità sostenibile. Chiedevo rastrelliere sicure per minimizzare il rischio di furto e suggerivo anche dove si sarebbero potute posizionare (per esempio le aree precedentemente occupate dai cassonetti per i rifiuti o gli spazi prima delle strisce pedonali, spesso utilizzati per il posteggio dei soli motocicli.
Tanto era l’interesse della precedente amministrazione per il tema che la mia mozione non è mai stata neppure inserita tra gli argomenti in discussione. Come se non bastasse, nel famigerato regolamento sicurezza che noi abbiamo fortemente osteggiato, è stato previsto di sanzionare aspramente chi, vista l’assenza di rastrelliere, si trovava costretto a legare la bici a un palo. Sempre per la ciclabilità avevo presentato un’interrogazione e una mozione per chiedere cosa avesse intenzione di fare il comune dopo la chiusura della passerella di legno di Su Siccu da parte dell’Autorità portuale che aveva prima vietato il transito alle biciclette, poi chiuso del tutto la passerella per lavori di rifacimento. Avevo infatti suggerito di prevedere un corridoio ciclabile in viale Colombo, unica alternativa per passare dal porto a Su siccu, ma troppo trafficata e pericolosa, vista l’elevata velocità delle macchine che la percorrono. Anche qui nulla è stato fatto e a oggi i ciclisti non hanno alcuna alternativa sicura.
ho collaborato attivamente, come componente della commissione istruzione e politiche giovanili, alla stesura del testo del regolamento per l’istituzione della consulta dei giovani, poi approvato all’unanimità dal consiglio comunale.
Nel 2022 ho presentato una mozione per chiedere che il Comune di Cagliari istituisse la cosiddetta “carriera alias”, ovvero consentisse di identificare il proprio personale che abbia intrapreso un percorso di transizione di genere con il nome scelto e l’identità percepita, sia nei rapporti con il resto del personale, sia con l’utenza con cui entri in contatto per ragioni di servizio, mantenendo strettamente confidenziali i dati relativi all’identità anagrafica.
Per molte persone trans+, lo stigma sociale e le gravi offese e discriminazioni di cui sono vittime quotidianamente costituiscono un freno alla ricerca di un’occupazione lavorativa, specialmente in quelle situazioni in cui il percorso di transizione (ancora eccessivamente rigido e burocratizzato nel nostro paese) non sia stato portato a termine e vi sia discrepanza tra l’identità di genere scelta e i dati anagrafici. Consentire alle persone trans+ di essere identificate, anche nel mondo del lavoro, con l’identità di genere scelta anziché con quella risultante dai documenti anagrafici sarebbe fondamentale per garantire loro il diritto alla riservatezza e alla dignità personale e riconoscere il loro diritto fondamentale e inviolabile all’identità personale.
Diverse realtà, soprattutto universitarie e scolastiche per ora, sulla spinta delle associazioni studentesche, hanno già istituito la cosiddetta “carriera alias” per le persone trans+.
Un piccolo gesto di civiltà per garantire loro il diritto all’identità di genere e la massima tutela della dignità personale e della riservatezza. La mozione tuttavia è stata bocciata dalla maggioranza omofoba che governava la nostra città.
Nel mese di luglio 2023 avevo scoperto che l’amministrazione, nell’ambito dei maxi lavori per rifare il tennis club di Monte Urpinu (4milioni e mezzo di euro), aveva previsto di realizzare in via Pietro Leo l’ingresso di un parcheggio sotterraneo da più di 50 posti che verrà costruito sotto due campi da tennis. Il piano era quello di realizzare la rampa di ingresso del parcheggio sottraendo alla scuola primaria di via Garavetti uno dei campi sportivi all’aperto. La realizzazione di quel parcheggio era una follia: si pensi che via Leo, oltre che l’accesso al parco di Monte Urpinu, il lato dell’area giochi, è anche la via dove si trovano gli ingressi di una scuola primaria e di una nuovissima scuola dell’infanzia in costruzione. Quella che dovrebbe essere una perfetta strada scolastica, magari del tutto pedonale, sarebbe diventata invece trafficatissima dalle auto in cerca di un parcheggio. Ecco perchè ho subito inviato un comunicato stampa e fatto partire una petizione che ha raccolto centinaia di firme in poche ore per esprimere la netta contrarietà a questa proposta e chiedere che si valutassero soluzioni alternative per l’ingresso del parcheggio. Il progetto è stato poi bloccato ed è stato garantito che sarebbero state fatte delle varianti progettuali.
Ogni anno vengono tagliate autonomie scolastiche e si accorpano istituti, anche lontanissimi tra loro, sia da un punto di vista geografico, che di contesto sociale e culturale. E’ quello che è successo a dicembre, quando con una delibera regionale si è deciso di accorpare senza senso alcune scuole della città. Ho denunciato subito l’insensatezza della decisione e sono stata tra i promotori di una raccolta firme. Tra il 31 dicembre e il 1 gennaio sono state raccolte oltre 900 firme che hanno portato a una parziale modifica della decisione.. La logica che sta dietro al dimensionamento è quella fredda e miope del risparmio: si tagliano dirigenze e personale di segreteria, pensando che si tratti di decisioni a costo zero per il buon funzionamento della scuola. Non è così: sono decisioni che vengono pagare care con minori servizi. Oggi le scuole funzionano grazie alle risorse che ricevono dalle amministrazioni pubbliche e attraverso la partecipazione a bandi e progetti che richiedono una meticolosa rendicontazione: tutte attività che devono essere seguite dalla dirigenza e dal personale di segreteria, che già oggi è in carenza di organico pressoché ovunque. Per non parlare di tutte le attività legate all’ordinario funzionamento della scuola e alla personalizzazione dei percorsi scolastici e della didattica, tutte attività che necessiterebbero di numeri nettamente inferiori a quelli attuali per essere efficacemente svolte. Come si potrà far fronte alla sempre più crescente richiesta di tempo pieno da parte delle famiglie? Come si potrà pensare di tenere le scuole aperte la sera a offrire servizi alle famiglie e ai bambini e ragazzi, soprattutto nei quartieri più problematici? Come si riuscirà a incrementare l’offerta del servizio mensa, che per molti bambini che provengono da contesti difficili è l’unico pasto completo della giornata?
Nel gennaio 2023 a Cagliari si è verificata una situazione incresciosa. In pochi mesi sono andate in pensione tre pediatre, ciascuna con oltre mille pazienti, e la ASL non aveva nominato alcun sostituto. Di conseguenza migliaia di bambini della città sono rimasti senza pediatra. Io e la consigliera del PD Camilla Soru abbiamo lanciato e coordinato la mobilitazione delle famiglie, ottenendo un incontro con l’assessore regionale alla Sanità a cui abbiamo chiesto che fossero nominati con urgenza i sostituti dei pediatri andati in pensione e che fosse abolito l’obbligo del certificato medico per il rientro a scuola dopo i 5 giorni di assenza, misura da tempo richiesta anche dalle associazioni dei pediatri, che avevano spiegato anche l’assenza di rischi per la salute pubblica. Questo adempimento congestionava gli ambulatori, costringendo spesso i genitori a tenere a casa bambini perfettamente sani in attesa che il pediatra di riferimento potesse visitarli per rilasciare il certificato; spesso i genitori erano portati ad anticipare il rientro, anche se i bambini non si erano ripresi perfettamente, per non rischiare di doverlo richiedere. A ottobre 2023 è stata finalmente approvata la norma che ha abolito questo obbligo. Ancora oggi, da quell’esperienza, è rimasta in piedi una chat con centinaia di partecipanti in cui ci si scambiano informazioni sulla scelta del pediatra e sugli adempimenti necessari.
Nei miei 5 anni in consiglio mi sono occupata molto di sicurezza stradale, soprattutto degli utenti deboli della strada e ho ripetutamente chiesto quali strategie si intendessero mettere in campo, anche attraverso campagne di comunicazione e informazione e controlli più serrati da parte delle forze di polizia locale, per ridurre il numero di gravi incidenti (dettati dalla velocità, dalla distrazione o dall’uso di alcol e sostanze stupefacenti) che li vede sempre più spesso vittime. Ho presentato varie interrogazioni sul tema, tra cui quella, nell’aprile 2023 per chiedere la realizzazione degli attraversamenti rialzati in via Cadello, promessi e mai realizzati dopo il gravissimo incidente in cui perse la vita un bambino piccolissimo, investito sulle strisce pedonali mentre si trovava sul suo passeggino.

